Per trattamento delle superfici si intendono i procedimenti per l’applicazione di prodotti utili alla protezione e/o al miglioramento delle caratteristiche estetiche del manufatto in legno. In base alla destinazione d’uso del manufatto e alle richieste del committente, il trattamento può avere obiettivi diversi:
- Proteggere la superficie del legno dalle sollecitazioni meccaniche;
- Proteggere il legno da parassiti animali e vegetali;
- Proteggere il legno da sbalzi di umidità dell’aria e dalle chiazze d’acqua;
- Proteggere la superficie del legno da depositi di sporco poco igienici;
- Evidenziare cambiamenti di tonalità e la naturale lucentezza del legno.

Pianificazione
La qualità del legno svolge un ruolo fondamentale nel trattamento delle superfici. Un specie legnosa con una buona durabilità naturale non richiede un trattamento obbligatorio, mentre un specie legnosa con una scarsa durabilità naturale, non comporta l’impossibilità d’impiego, ma necessita dell’applicazione di prodotti che ne aumentino la durabilità. E’ però necessario che il legno sia dotato di buone caratteristiche di impregnabilità (vedi tab.2 dell’articolo Parassiti del Legno).
Una corretta pianificazione del trattamento prevede:
- Analizzare le anomalie e i difetti durante la scelta del legno e dell’impiallacciatura;
- Tenere presente del tipo di trattamento da effettuare;
- Applicare la ferramenta dopo aver trattato la superficie;
- Arrotondare gli spigoli;
- Levigare la superficie seguendo la direzione della venatura;
- Ripristinate con lo stucco eventuali piccole parti danneggiate;
- Eliminare eventuali macchie (resina, colla, etc.);
- Utilizzare un uguagliatore in caso di fibre con corso irregolare;

Dopo aver rispetto ed eseguito le fasi di pianificazione della lavorazione, si possono eseguire quattro principali tipi di trattamento.

Variazioni tonali
Uno dei procedimenti per la variazione tonale del legno è lo Sbiancamento, tale procedimento scioglie i pigmenti contenuti nel legno e li trasforma in compositi incolori attraverso una reazione chimica. Il prodotto utilizzato per lo sbiancamento del legno è l’acqua ossigenata nella concentrazione del 30-40%. A decolorazione avvenuta occorre un tempo di essiccazione di 24-48 ore.
Altri due procedimenti per la variazione tonale del legno sono Colorare e Tingere. Nonostante molte volte i due procedimenti vengono confusi tra loro, esiste un’importante differenza che contraddistingue entrambi: le tinte coloranti sono costituiti da coloranti provenienti dal catrame o da altre sostanze sintetiche e si depositano sulla superficie (tinta uniforme); la tinteggiatura chimica si deposita sulla cellulosa del legno, impregnandola e ottenendo un tono naturale (immagine positiva).
Colorare | Tingere |
Con questo termine si intende il procedimento di stesura di un colore pigmentato su una superficie. | Il termine indica il procedimento chimico atto a depositare una sostanza o più sostanze che generano una tonalità sulla cellulosa. |
Si ricava un’immagine negativa del legno. Le parti tenere degli anelli annuali risultano più scure (vasi cellulari grossi). Le parti dure degli anelli annuali risultano più chiare (i pori delle fibre risultano più piccoli per cui lo spazio per contenere particelle colorate risulta più stretto). ![]() | Si ricava un’immagine positiva del legno.![]() Le parti tenere degli anelli annuali, che contengono meno cellulosa, risultano più chiare. Le parti dure degli anelli annuali (crescita autunnale), contengono un quantitativo maggiore di cellulosa, per cui risultano di tono scuro. ![]() |




Impregnazione
L’impregnazione viene applicata allo scopo di proteggere il legno dagli agenti atmosferici e dai parassiti animali e vegetali, risulta quindi un trattamento importante e ampiamente utilizzato nel settore delle costruzioni in legno. Questa applicazione non forma uno strato coprente sulla superficie del legno ma penetra all’interno.

L’impregnazione può essere applicata a pennello, a spruzzo (nebulizzare), o si può trattare per immersione o impregnazione (con autoclave). È importante attenersi alle quantità prescritte dal produttore.
Nella protezione superficiale applicata a pennello o a spruzzo il prodotto praticamente non penetra nel legno, in quella a immersione penetra per meno di 10 mm, nel caso di impregnazione in vasca penetra per più di 10 mm e in quella a pressione lo riceve tutta la massa. Molto dipende dalle caratteristiche di impregnabilità della specie legnosa trattata (vedi tab.2 dell’articolo Parassiti del Legno).
Il prodotto impregnante può essere:
- Senza sostanze attive: protegge il legno respingendo l’acqua;
- Con sostanze attive (insetticida e fungicida);
- Genere: a base oleosa o a base acquosa.
Solo l’impiego della tecnologia vuoto-pressione ha consentito di applicare in profondità prodotti pigmentati ad alto residuo secco (12-30%) ottenendo la protezione completa del manufatto. Consulta questo sito.


Copertura
Le sostanze di rivestimento su base di leganti organici disciolti in solventi, i quali ne regolano la viscosità, sono liquide prima e durante l’applicazione, dopo l’indurimento formano una pellicola aderente che ha funzione protettiva e decorativa. Lo strato stesso si chiama generalmente verniciatura. Esso è formato da una pellicola di vernice. I rivestimenti incolori sono denominati vernici chiare. Qualora si aggiungono pigmenti alle vernici chiere, si ottengono rivestimenti più o meno coprenti. I rivestimenti particolarmente coprenti vengono considerate pitture, mentre quelle meno coprenti sono velature.
Tipo di copertura | Impiego |
Gommalacca | Materiale di rivestimento di un’epoca passata, per questo oggi è usata per restaurare mobili antichi lucidati o resi opachi |
Vernici alla nitrocellulosa | Per ristrutturazioni interne, mobili presso i quali riveste importanza l’effetto delle naturale bellezza del legno |
Vernici ad acidi indurenti | Come mano di fondo e come lacca di copertura per mobili di uffici o di scuola e pavimenti |
Vernici al poliuretano | Come mano di fondo. Vernice di copertura per pavimenti, tavoli, sedie per scuola, per laboratori e per cucine e quale rivestimento per parti esposte alle intemperie e nella costruzione di imbarcazioni |
Lacche | Per superfici di mobili molto lucidi, strumenti musicali, tavoli per ristoranti e mobilio |
Vernice all’acqua | Campi di applicazione come le vernici alla nitrocellulosa |
Vernici trasparenti | Facciate e finestre |
Vernice a base di resina alchidica | Porte esterne, cucine, locali bagnati |
Cere | Per rinfrescare vecchi mobili, per il trattamento di mobili tinteggiati chimicamente e per rivestimenti (soffitti, pavimenti e pareti) |
Oli | Usati ove non vi sono forti sollecitazioni |
Lacche di resina naturale | A secondo del prodotto, sia all’interno sia all’esterno (costruzioni biologiche) |
Il trattamento delle superfici è un’operazione che, in ogni modo, influisce sull’ambiente. Non esiste un procedimento totalmente ecologico per questo lavoro: sia durante la produzione, sia nel corso dell’applicazione si immettono sostanze tossiche nell’ambiente. Per scegliere il prodotto che inquina meno bisogna però conoscere le sostanze tossiche che lo compongono.

È possibile diminuire le sostanze tossiche durante il trattamento delle superfici?
- Procedimento a spruzzo caldissimo: la temperatura del rivestimento è portata fino a 80 °C. Necessita di poco solvente;
- Usare vernici all’acqua, l’equilibrio ecologico è preservato soltanto se i resti vengono raccolti in contenitori e se l’attrezzatura non viene pulita e risciacquata sotto l’acqua corrente;
- Applicare procedimenti combinati, ad esempio verniciatura di fondo con una vernice all’acqua, mentre la copertura con una vernice alla nitrocellulosa o al poliuretano tradizionale;
- Usare vernici di poliuretano compresso in forte quantità (risparmio di solvente fino a 30% rispetto alle vernici alla nitrocellulosa);
- Stendere la vernice con il rullo;
- Usare vernici indurenti. (Le ultime due tecniche di stesura sono indicate per cicli industriali).
RICORDA
- Si applica un trattamento soltanto quando risulta necessario e se questo trattamento non verrà vanificato da misure costruttive;
- All’interno non usare impregnazione con additivi antisettici;
- Evitare le vernici e lacche che scindono la formaldeide;
- Evitare vernici che durante la stesura necessitano di grandi quantitativi di solventi tossici;
- È importante ricordare che tutte le superfici stratificate possono essere riciclate solo con difficoltà.
Tecniche di applicazione dei prodotti verniciati

Sicurezza sul lavoro
Il trattamento delle superfici richiede camere appositamente progettate per contenere specifiche attrezzature che fungono da filtro durante il trattamento. Principalmente esistono due tipi di filtri:
- Filtro a parete – la parte del liquido spruzzato che non si posa sull’oggetto trattato viene aspirata attraverso la parete di aspirazione. La parete di aspirazione è composta da filtri che trattengono i prodotti residui, per questo i filtri devono essere sostituiti spesso;
- Filtro a cascata – davanti alla parete di aspirazione scorre un filo d’acqua. La vernice residua viene catturata dal liquido e portata nel sistema di lavaggio. Il fango di vernice che ne risulta deve essere smaltito. Anche le acqua residue devono essere trattate prima di essere immesse nelle canalizzazioni di scarico.

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